Più di una volta mi sono svegliato per il troppo…. silenzio!
Nello stanzone stipato di besanesi e infiltrati dell’ultimo
momento regnava una calma da non credere..assordante.
Mi sembrava di essere alla proiezione di un vecchio film in bianco nero e muto: irreale…peccato che verso le sei è iniziato il
russare, un russare molto “strano”, di qualcuno o qualcuna? Non si saprà mai.
Colazione ricca,visto che la mia partenza era dopo le 11.
Ho tempo di prepararmi con calma e di scaldarmi a dovere (la partenza forse era un po
troppo bassa e vicina, ma sicuramente adatta allo scopo).
Un pallido sole fa capolino tra le nuvole, mentre
continua a tener banco il vento freddo…
Decido di non partire forte e di stare attaccato alla
cartina.
La mia prima scelta è di sicurezza e scelgo il sentiero a sinistra fin sotto alle rocce.
Mi sembra facile facile, ma dopo un po che corro mi domando a che altezza del sentiero sono? Dove sono!!!!
Già mi stavo pentendo quando decido di rimanere calmo, leggere la carta e trovo il punto d’attacco che mi ero prefissato: salgo e vedo una lanterna brillante, nuova, un miraggio?
No è la
mia. Ottimo lavoro vecchio Sam.
Salgo tranquillo per gli altri punti, ma al 4 punto vedo Massimo
che timbra (partiva 11 minuti prima di me è sicuramente successo qualcosa? non ci diciamo niente e ognuno per la sua strada) e io dietro a timbrare.
Non mi torna il punto e così controllo il codice: non è la mia.
Rifaccio il punto e a 50 metri più avanti c’è la mia
lanterna.
Altro punto in salita, esco un po male e vado sul sicuro sulla strada.
Una sella. Non sono solo, una piccola processione tra cui Stefano Gottardi con cui condividiamo la
lanterna successiva (la 6).
Decido di seguire il corso del fiumiciattolo e così arrivo
al punto. Vedo Eugenio.
Io rimango sul fondo della valletina e voglio aggirare la
collinetta, ma Eugenio sale quasi subito e a poco a poco attratto mi trovo anch’io a salire.
Ma è giusto, ecco la lanterna.
Poi raggiungo la strada e corro fino alla piccola terrazza
(mi sembrano punti troppo vicini e con facili punti d’attacco).
A questo punto decido di non scendere nella valle, ma rifaccio la strada asfaltata per poi scendere nella valle che
porta diretta al punto chissà se questa
scelta paga?
C’è gente che esce dalla lanterna e va in costa…ancora una volta sono attratto.
Per fortuna capisco subito e mi butto verso il basso.
Terreno piatto con piccole forme dove è facile sbagliare:
rallento e viaggio sicuro con azimut volutamente deviati per arrivare sicuro al punto.
Prossimo punto la 13. Corro sul il sentiero e arrivo alla linea
elettrica e al punto …guardo la carta e mi sembra che sia finita….errore devo fare ancora
una tratta molto lunga…non è finita.
Decido per il sentiero e lo seguo, in prossimità del punto
c’è un sacco di gente, anche Licia lo cercando il rudere…peccato che lo
stavamo cercando nel posto sbagliato…ero andato lungo, non avevo orientato la carta oltre a non aver scelto un
punto d’attacco….un piccolo grande errore di fine gara.
Alla fine realizzo e lo vedo in alto…poi solo corsa fino all’arrivo.
Sono comunque molto soddisfatto della gara, un po di
pesantezza nelle gambe, qualche scelta migliorabile e l’errore nel finale che
forse mi è costato il primo posto.
Non fa niente, sono contento e a dir la verità non ci
speravo di arrivare sul podio perché qui occorreva gambe e testa …e io sono a corto si allenamenti sopratutto tecnici.
Il Percorso.
Alcuni punti avevano delle direttrici di
avvicinamento troppo facili e banali.
Altri sono stati ben congegnati, la zona mi è piaciuta e con
il bosco ancora indietro si correva e si vedeva bene. Le lanterne erano luccicanti come non le vedevo da anni..nuove di pacca.
Ottimo il ristoro alla genovese…peccato per la mancanza di
spogliatoi e docce.
Ho problemi con il programma per gli split...aspetto dalla Fiso.
Ho problemi con il programma per gli split...aspetto dalla Fiso.
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