martedì 22 maggio 2012

Campionati Italiani long e staffetta di MTBO...sono stati veri Campionati?

Prima di aprire un fronte di polemiche inarrestabile o di ire nei mie confronti, ci tengo a precisare che tutti gli atleti che si sono mesi al collo il titolo Italiano se lo sono meritato in pieno, cosi come gli organizzatori (provare per credere ma non è meno difficile e complicato di una gara di CO)...ma....
Ebbene si c'è un ma o per essere più precisi alcune considerazioni personali.
Partiamo dalla staffetta.
Dopo l'infelice parentesi delle staffette composte da atleti di diversa società.
(Le risposte avute alle mie perplessità erano legate  "così abbiamo  un incremento del numero dii staffette al via" ma così non è stato. Oltre ad aver poco significato la staffetta  fatta da due componenti appartenenti a due diverse società.)
Scorro la classifica e rimango a dir poco basito: in tante categorie ci sono solo UNA  o due STAFFETTE al via.
Ogni commento penso che sia superfluo.
Solo nella categoria maggiore maschile  siamo a 9 staffette.
Come ben sappiamo ancora più nero è il settore femminile.
Gara long
Subito mi salta all'occhio la mancanza delle categorie femminili giovanili e numeri bassissimi per le master e assoluti.
Non va certo meglio  in campo maschile, dove si arriva sì alla medaglia di legno  o poco più ma nel complesso siamo ai minimi storici 48 atleti al via (maschi e femmine..se non ho fatto i conti male).
Quali potrebbero essere i mali e il non decollo di questa disciplina.
Sono stato presente al primo campionato italiano e anche ai successivi, prima della nascita delle due bimbe e la rottura  della cuffia dei rotatori della spalla dx e quindi un po di esperienza sulle spalle ce l'ho.
Per non rimanere sempre nelle stesse mie considerazioni e riflessioni avrei piacere che altri fornissero la loro "diagnosi" del malato e relativa cura.





10 commenti:

  1. beh, perchè non cominci con il dirci le tue considerazioni e le tue riflessioni...

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  2. Ciao,
    alcune cose sono già state scritte e dibattute nello scorso mio post sul Trofeo delle regioni MTBO 2 parte (con commenti illustri come quello di Bepi Simone).
    Se da una parte proverò ancora a mettere nero su bianco le mie idee e considerazioni (non subito perchè gli impegni di fine anno scolastico e famigliari non sono pochi), avrei proprio piacere che altri mettessero sul piatto non solo le cause di questo declino (già cosa non facile da individuare, ma necessario per sapere se e quali errori sono stati commessi) ma anche ricette, idee, proposte per dare nuovo slancio a tutto il movimento delle due ruote.
    Tutto questo può non bastare perchè poi ci deve essere anche da parte della FISO una unione d'intenti comune, con progetti e investimenti.
    Fra non molto si apre un nuovo quadriennio speriamo....

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  3. ERO PRESENTE ANCHE IO A QUEI PRIMI CAMPIONATI MTBO, 1997 A PIANFEI, ANZI EBBI L’ONORE DI PARTIRE TRA I PRIMI AL MINUTO 0,00, CATEGORIA M35 CON PIÚ DI 20 CONCORRENTI CLASSIFICATI.
    SI USAVA LA CARTA CO AL 15000, RILEVATA CREDO A MANO, NON RICORDO L’EQUIDISTANZA, CON I SENTIERI EVIDENZIATI IN VERDE TIPO SCIO, PUNZONATURA MANUALE CON IL TESTIMONE CARTACEO ATTACCATO AL MANUBRIO CON I LACCETTI PER GLI SKIPASS.
    OGGI ABBIAMO CARTINE QUASI PERFETTE, SENTIERI RILEVATI CON IL GPS, CURVE DI LIVELLO DA LASERSCAN CON EQUIDISTANZA RIGOROSAMENTE 5 M (ANCHE SE NELLE ZONE + RIPIDE SI RISCHIA DI VEDERE SOLO TUTTO MARRONE...), PUNZONATURA ELETTRONICA ECC., MA LE PRESENZE CALANO. SOPRATTUTTO MANCA IL RICAMBIO, MANCANO I GIOVANI, MENTRE I MASTER SONO SEMPRE GLI STESSI DI 15 ANNI FA, OGNI ANNO QUALCUNO DI MENO.
    ANGELO SI CHIEDE LA CAUSA DI TUTTO CIÓ, E CHE COSA FARE?
    SICURAMENTE LA CRISI ECONOMICA DEGLI ULTIMI ANNI HA IL SUO RUOLO: LA SPESA DI UNA TRASFERTA, AUTOSTRADA, CARBURANTE, ALBERGO (PER CHI VIAGGIA IN CAMPER NON C’É ALBERGO, MA AUMENTA MOLTO LA SPESA PER IL GASOLIO, QUINDI ALLA FINE É LO STESSO) PUÓ PESARE TROPPO SUL BILANCIO FAMIGLIARE, SPECIALMENTE SE SI RIPETE TROPPO DI FREQUENTE.
    MA PROBABILMENTE CI SONO ANCHE ALTRI FATTORI DA CONSIDERARE...

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  4. Io penso sia una tendenza generale, presente non solo in MTBO...

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  5. Per dimostrare che non è solo questione di costi, mi viene spontaneo paragonare la situazione del nostro sport con il mondo del trail, cioè la corsa in natura su lunga distanza, che dal alcuni anni frequento accompagnando la mia "gentile consorte" alle gare: sono corse che impegnano i concorrenti per alcune ore, da un minimo di 2 o 3 ore fino a ben più di 10 ore sui percorsi + lunghi e con dislivello, iscrizione obbligatoria con molto anticipo e costi di iscrizione abbastanza elevati (30 euro come minimo o più), partenza di solito alla mattina abbastanza presto e quindi necessità di pernottare in zona, premi solo per i primi assoluti e niente per categoria, nonostante tutto ciò hanno un gran successo, centinaia di concorrenti e iscrizioni che chiudono con largo anticipo. Forse qualche suggerimento da copiare ci sarebbe...

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  6. Personalmente il tempo che 4-5 anni fa dedicavo alla MBO ora lo dedico al trailO, che mi diverte di più. A parte il discorso costi, che sicuramente influisce, non penso che possiamo aspettarci di pescare molte persone dal bacino degli orientisti, bisogna fare più promozione verso i bikers, che sono molto numerosi. E' stata firmata una convenzione con la federazione di ciclismo, ma mi sembra che l'unico effetto sia quello opposto, con gli orientisti che vanno a fare le gare di MTB pura.

    Alberto

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    1. poi oltre alla fci ci sono anche i vari enti della consulta (uisp, udace, csain ecc...) anche quelli dovrebbero essere compresi nella convenzione

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  7. >nero su bianco

    più bianco su nero in questo caso... :-)

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  8. anche se me ne può fregare poco o niente ...ma in una disciplina sportiva "torinese" questi due colori vanno di moda oltre al rosso...granata.

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  9. A me piacerebbe: percorsi + lunghi e meno categorie (l'ideale erano i percorsi nero-rosso-verde-bianco del TL di MTBO, a scelta del concorrente, se uno vuole ammazzarsi di fatica sul percorso nero, prego, si accomodi!); la tendenza attuale mi sembra l'opposto, i percorsi, intesi come tempo di percorrenza, sono mediamente più brevi di una volta, e ci sono quasi più categorie che concorrenti, un grosso lavori di organizzazione che spesso non viene ripagato in termini di partecipazione; da parte dei concorrenti, almeno di alcuni, ci vorrebbe poi anche un po' più di allenamento, va bene che è importante orientarsi, ma non si può camminare per tutto il percorso e poi lamentarsi che si è stati in giro per due ore nel bosco... a piedi o in bici.

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