lunedì 7 marzo 2016

Casorate sempione... una vittoria decisamente inaspettata

Una vittoria non dipende mai da un solo fattore o da una sola persona, ma, secondo me, da un insieme di fattori/situazioni/avversari e domenica tutto ha girato a mio favore portandomi ad un risultato che ha stupito per primo proprio il sottoscritto.
La carta, pur avendola omologata nel 2007, non mi ha mai portato tanta fortuna nelle gare precedente (in un allenamento mi sono anche perso:-) ), ma in parte sapevo a cosa andavo incontro e quale sarebbe stato il mio avversario.
In base alle gare che ho disputato ho studiato e   stabilito una tattica, un obbiettivo primario (vista la forma fisica non al massimo): puntare a sbagliare poco.
Sin dal via mi impongo un ritmo di corsa medio e molto regolare, cercando di entrare in carta e arrivare sicuro sulla lanterna. Niente tagli azzardati o azimut nel verde.
Gli split confermano che navigo intorno alla quarta posizione, dietro a Grilli, Madella e Biella.
Mark è saltato quasi subito e anche Gianluca non riesce ad entrare in carta.
Nella tratta lunga in discesa Biella passa in testa, ma alla successiva ci lascia un minuto, passo così alla seconda posizione (negli split c'è anche Mark ma ha saltato un punto e quindi non conta).
Iniziano una serie di lanterne toste sia per via dei rovi sia per via del piatto in cui navigare con pochi punti di riferimento.
Rimango concentrato e attento. Alla 11 rischio entrando nel bianco e naturalmente la manco, di poco ma la manco.
Il sentiero mi ferma, torno indietro e raggiungo Gianluca che timbra nella buca.
Per la 12 non rischio e vado sul sentiero. Leggo poco, sta avendo in me il sopravvento della foga agonistica rispetto alla lettura carta.
Per la 13 mi concentro e procedo con calma, a 20 metri dal punto vedo una casacca gialla uscire dal punto (fortunato), timbro e prendo la prima posizione (persa da Grilli dove ci lascia 2 minuti e mezzo) con un minuto di vantaggio su Remo.
La 14 è in salita e le gambe cedono, sto esaurendo le forze e il ginocchio comincia a farmi male (nonostante tutto strappo il miglior intertempo...non ci posso credere).
Devo resistere, ma i punti ravvicinati o le ultime lanterne sono state per me spesso fonte di grossa delusione.
Cerco di stare in gara, di concentrarmi, non faccio dei grossi split ma neanche dei grossi errori. Alla fine arrivo con la lingua a penzoloni... ho dato tutto distribuendolo credo nei migliore dei modi le mie energie.
 Si sono contento, ho fatto una buona gara, ma pensavo di essere comunque dietro agli altri big di categoria.
Ho un solo primo split (sei secondi su Grilli) e ho centrato il mio obbiettivo: nessun grosso sbaglio, solo delle piccole incertezze, mentre tutti gli altri hanno avuto una (o alcuni più di una) lanterna dove hanno pagato dazio pesante (in minuti persi).
Percorso decisamente tecnico, con continui cambi di direzione, di ritmo e di tecnica, forse il finale un po scontato, ma un tracciato molto buono anche se fuori tabella FISO (se non sbaglio è la terza gara che traccia Francesco sempre sulla stessa cartina e non è facile non ripetersi).
La misura della mia prestazione viene data dalla classifica svizzera dove prendo solo 3 minuti dal primo (e che primo) e sono terzo nel trofeo Insubrico.
Ora riposo e il prossimo obbiettivo è la gara al Brinzio.

NB
Succede a volte di sbagliare i pronostici e in questo caso anche alla grande: il mio primo posto non era nemmeno lontanamente previsto, mentre per il secondo e il terzo ci sono andato vicino..

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