sabato 7 aprile 2012

La realtà in gioco - Jane McGonigal


Voto: 9
Da non perdere.
Premesso che non gioco, non ho la playstation, Xbox o altre  console e quindi la mia conoscenza è veramente quasi nulla.
Per non parlare dei giochi su internet... non ci penso nemmeno, eppure questo libro, scelto per puro caso e pensavo altri scopi (i giochi in generale) sono stato invece "illuminato" in un mondo non solo in evoluzione ma con un parco utenti UNIVERSALE.
Come dice l'autrice, il libro può aiutare chi non sa niente di giochi e non capisce come mai tanti dedicano tante ore alla settimana.
Serve a chi gioca per ritrovarsi, per approfondire come sono nati e perchè si gioca.
Serve a chi si vuole avvicinare a questi giochi.
Serve ad inventare giochi.
Scritto bene, scorrevole nonostante alcuni argomenti non certo facili è sopratutto quello che dice che a chi non sa niente "sconvolge" in senso positivo.
Le persone nate dopo il 1990 sono definite "digitali" e il PC, smartphone, tablet, notebook è per loro normale come per noi era normale i gessetti, arrampicarsi su un'albero o uscire a giocare in cortile con gli amici dicendo solo esco e "forse a che ora tornavo".
Che tipo di giochi sono questi?
Perchè prendono così tanto e appassionano i ragazzi.
Con dati, ricerche scientifiche, studi le risposte sono tante e le mia posizioni, le mie idee su questo fronte erano veramente lontane, ma adesso la situazione si è proprio ribaltata...a loro "favore".INCREDIBILE.
Questo non vuol dire che da domani compro WI-FI, Xbox e parto a giocare alla grande, nè tantomeno lo darò a mani aperte alle mie figlie, certo che dopo questo libro guarderò tutto con occhi molto diversi e spero più coscienti di questo aspetto della vita futura di tutti.
Tra le tante cose che mi hanno stupito e sono forse sconvolgenti per i più è che l'autrice adesso sta (alcuni già fatti e operativi) progettato giochi in cui lo scopo principale è stato quello di "migliorare" il mondo con attività pratiche, facilmente attuabili dai singoli e che coivolgono tante persone. Da non credere!
Addirittura una scuola americana sta applicando i "giochi" (PC, internet, telefonino ecc)  per lo studio di tutte le materie delle superiori.
Eisten  ha detto " i giochi sono la forma più alta d'indagine(probabilmente sulla base che amava giocare a schacchi):
dopo che un giocatore ha fatto una mossa  ci sono 400 posizioni diverse possibili
diventano 72084 dopo due mosse.
9 milioni dopo 3 mosse.
288 miliardi dopo 4 mosse.
Il numero possibile di partite è superiore al numero di elettroni del nostro universo.
Quando siamo immersi in un lavoro duro, saremo più spesso felici, metre più è facile e tanto meno saremo felici.
Tra i tanti giochi uno che mi ha sconvolto è stato quello "di giocare a poker al cimitero"!!! Da leggere e poi commentare.
Pensare 5 minuti al giorno alla morte rende più felici "beatitudine post-traumatica" eaiuta ad aprezzare di più la vita.
La felicità è difficile da catturare, perciò è meglio dobbiare avere aktri obbiettivi e in questo modo si può avvicinare alla felicità "movimento laterale come quello del granchio".
Insomma un libro da leggere sia che siate giocatori sia che non lo siate ...per ora.

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