sabato 12 gennaio 2013

3° domanda..in rosa

La mia terza domanda è rivolta a conoscere le idee per quanto riguarda il  mondo rosa dell'orientamento italiano.
Per ovvi motivi ho diversificato la domanda ai due candidati
(purtroppo ancora tutto tace dal versante Falco)

3 domanda

Occorre prima una piccola premessa e senza voler fare polemiche sterili che non portano da nessuna parte.
E' un dato di fatto.
Innegabile.
All'interno del tuo gruppo (purtroppo dico io) non c'è un candidato Donna.

Guardandosi un po in giro e non solo nel mondo dello sport 
(sia a livello mondiale che europeo, ancora poco a livello nazionale, sia nel mondo della politica che dei governi, dal CdA ad altro) le donne sono sempre più presenti (molti sono ormai i dati oggettevi che danno una migliore qualità e più risultati i gruppi che hanno al loro interno una presenza sensibile di donne) 
e anche il CONI a suo tempo aveva parlato di 30% di quote rose.

Alla luce di tutto questo come mai non avete un candidato donna? 

Cosa pensi di fare in modo operativo e pratico per il mondo femminile dell'Orientamento italiano?

Siete favorevoli all'elezione delle candidate dell'altro gruppo?




News n 12 del 11 gennaio 2013
Nel fervido dibattito di questi giorni ci hanno chiesto come mai nella nostra squadra non ci siano donne candidate.
Tra le primissime sostenitrici, in dubbio fino all’ultimo se candidarsi o meno, trova comunque posto Christine Kirchlechner con la quale abbiamo condiviso alcuni spunti sul settore agonistico; ha poi scelto di sostenere il nostro lavoro da dietro le quinte, anche perché ha sicuramente ancora molto da dare come atleta in vista dei prossimi campionato del mondo in Italia.
Contestualmente abbiamo interpellato anche altre donne dell’orienteering nazionale che in settori diversi avrebbero potuto dare il loro contributo al prossimo Consiglio; come già detto nella precedente news, il problema oggi non sussiste e le quote rosa, se elette, non potranno che essere il classico valore aggiunto.
Su cosa fare invece per il settore femminile dell’orienteering rispondo semplicemente “le stesse cose che facciamo per il settore maschile” (il Coni ha recentemente unificato in tal senso la tabella premi).
Lascio al più esperto Pradel che, grazie alla sua invidiabile carriera ha avuto modo di conoscere bene anche l’orienteering internazionale, le citazioni ed i ricordi di Signar Ericsson (coach già noto al nostro movimento) che già anni fa sosteneva che l’orienteering con una donna testimonial avesse più appeal e ritorno in termini mediatici.
Pensando a Simone Luder, Helena Jansson, Minna Kauppi forse Ericsson aveva ragione.
Meno otto … Buon weekend!
Roberto Pradel Fa sempre piacere ricevere delle domande o spunti che arricchiscono il dibattito, andassero anche a scoprire qualche punto debole. In effetti donne nella nostra squadra non ce ne sono anche se tra le primissime sostenitrici, in dubbio fino all'ultimo se candidarsi o no c'è Christine Kirchlechner come evidenziato in uno dei nostri primi post. Lei è stata contattata e abbiamo condiviso con lei alcuni spunti sul settore agonistico, ha poi giustamente fatto la scelta di supportare il nostro lavoro esternamente, in quanto vuole ancora dare del suo meglio come atleta della squadra nazionale per onorare nel migliore dei modi il campionato mondiale in Italia. Una scelta legittima la sua che personalmente condivido conoscendo cosa voglia dire allenarsi nei ritagli di tempo con un lavoro da portare avanti, una famiglia che cresce. Contemporaneamente abbiamo condiviso e cercato alcuni persone femminili, non tanto e non solo per il genere che rappresentavano ma per le competenze che potessero dare, il mondo della scuola e forse saprai abbiamo chiesto anche a chi non abita poi lontano da te, la quale onorata ha declinato per l'impossibilità di tempo, per il settore agonistico, abbiamo parlato anche con Maria Novella Sbaraglia che stimo molto per tutto l'impegno che ci ha messo in questi anni, Lei ci ha detto che non sapeva cosa fare, forse dava un aiuto al comitato laziale, forse si candidava per fare del suo meglio, al di là degli schieramenti..., e potrei proseguire cosi dicendo anche che abbiamo chiesto informazioni, spunti, sostegno ad uomini e donne in tutta Italia, a prescindere proprio dal genere, quindi a uomini e donne. E' molto probabile comunque che ci siano donne nel nuovo CF e sarà certo un piacere lavorare assieme. Sul cosa fare per il mondo femminile per il movimento italiano è una domanda alla quale verrebbe da dire che si faranno le stesse cose che per gli uomini, ad esempio stessi premi...!? come da recente normativa del CONI? andando più in là ricordo un ragionamento fatto con Signar Ericsson (nostro storico allenatore nazionale che molto ha dato al nostro movimento) qualche anno fà, in cui diceva che l'orienteering se proposto nel giusto modo potrebbe avere più appeal per le donne che per gli uomini e anche il prodotto orienteering legato ad una donna campionessa funziona meglio, pensiamo a Simone Luder, Helena Jansson ad esempio... ma qui andiamo forse troppo avanti...


Falco
Nel tuo gruppo trovano posto due Candidate Donne, un piccolo segno di rinnovamento e questo mi porta a formulare le seguenti domande:
Cosa pensi del movimento orientistico italiano al femminile?
Quali proposte operative e pratiche hai per migliorare il settore sia a livello di squadre nazionali sia a livello generale? (società, tecnici, categorie, percorsi ecc)
Il coni a suo tempo aveva parlato di quote rose al 30 %, Tu cosa ne pensi?



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