martedì 21 maggio 2013

MTBO dove e come ci eravamo lasciati?


Il 2013 vede già un buon numero di gare di MTB all'attivo con in archivio il Trofeo delle Regioni, I campionati Italiani Long e Middle (insomma quasi tutto, manca solo  i titoli sprint e la staffetta).

Questo calendario è stato progettato dal consiglio vecchio e il nuovo responsabile (Bepi Simone) non può certo fare i miracoli in pochi mesi di attività.

Per avere dei dati oggettivi su cui provare a discutere ho messo  in tabella i dati dei partenti nelle varie gare del 2013 (per Lecce ho preso i dati delle iscrizioni on-line e quindi, non vedendo le griglie e le classifiche, non ho idea se si sono aggiunti altri atleti).
Già negli ultimi anni (e anche nei miei ultimi blog) avevo evidenziato un netto calo degli iscritti/gare ecc.

Vediamo nel dettaglio come stiamo andando (per il passato i vecchi post sono su questo blog alla voce MTBO).
Nelle prime gare il numero è salito rispetto all'anno scorso.
Secondo me solo per  il fatto di aver gareggiato in trentino e comunque non si è mai superata la quota dei 100 iscritti italiani agonisti).
Già un calo si vede nelle due gare a Udine, nonostante fossero TdR e Campionati Italiani long con 10/20 unità in meno (circa il 15-25% in meno sul totale).
Direi disastroso il numero di iscritti alle gare in Puglia: 22 iscritti di cui il 75% sono master!!!(Fermo restando quello che ho detto sopra).
E' ammirevole e forse giusto (a livello politico?) proporre delle gare nazionali in regioni emergenti, ma visto i numeri sorgono spontanee delle domande:
1) le categorie elite (M e W) erano ben rappresentate come numero e qualità, ma per tutti le altre categorie ha senso parlare di Campionato Italiano e Coppa Italia?
2) i nomi della squadra azzurra dovrebbero fare da traino per il movimento locale/regionale, ma quanti esordienti o in cat.B erano presenti? Quante scuole?

Lo già detto e lo ripeto: la storia ci deve insegnare ....e invece abbiamo la memoria corta.
Quante volte ho partecipato a gare in zone lontane dalla "baricentro" degli atleti di MTBO e ho sentito queste frasi
...queste gare servono per sviluppare il movimento in tutta Italia
...in queste zone si faranno gare anche i prossimi anni...
...nasceranno società...
...saranno sfruttate dalle società  "locali" per avvicinarsi a questo sport i propri atleti.....
...il comune/l'ente del turismo locale  è sensibile a questo sport...ci crede ecc

ad oggi mi sembra che siano state solo molte  "cattedrali nel deserto" (già detto e scritto ma che rende bene il concetto)...
dopo la gara (qualche volta due gare) poi non è stato fatto più nulla ..nè per il movimento MTBO e nè per la FISO con gli impianti abbandonati a se stesso e sempre meno utilizzabili per gare (il deperimento è più veloce rispetto a quello nel bosco)

E' vero che spargere il seme dappertutto, anche dove non pensiamo possa crescere qualcosa, prima o poi arriverà qualcosa  (la  potremo chiamare la legge dei grandi numeri)...
Forse noi però non abbiamo migliaia di semi a disposizione (intesi come forze, soldi, capacità ecc) e non possiamo permetterci questo "lusso" con questo tipo di semina (anche alla luce della crisi mondiale e italiana).

La semina deve essere molto mirata: 
si deve verificare su quale terreno si avrà più probabilità di avere un frutto e di che tipo, 
poi occorre preparare il terreno, 
seguirlo, 
annaffiarlo, 
concimarlo, 
curarlo e piano piano arriveranno (forse perchè la certezza non c'è mai) i frutti.

Un progetto a lungo respiro (4 anni?) non una toccata e fuga....si prende quello che si riesce e poi ...e a volte si lascia anche terra bruciata e senza futuro orientistico...

I tempi di nomina sono ancora  freschi, ma quali sono le strategie per far riprendere quota questa disciplina?
C'è un progetto a lunga scadenza? e le tappe intermedie e gli obbiettivi intermedi quali sono?
NB
A parte il grande lavoro della FISO (parlo delle news sul sito) sulle gare a Lecce, ho avuto difficoltà a trovare (e in alcuni casi non c'erano)  le info quali comunicati gara, griglie, classifiche ecc. 
il sito di riferimento era abbastanza "fermo".

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