giovedì 24 ottobre 2013

La mia gara a Menaggio..e il titolo sfumato nei rovi

La giornata è tipicamente autunnale, dai colori spenti e tristi e quando poi sei sul lago la melanconia ti entra fino in fondo al cuore...nonostante i luoghi siano tra i più belli del ramo di Como e d'Italia.
Svanita la possibilità di fare un week end al lago con tutta la famiglia a causa  della febbre delle mie “donne”, salgo a Menaggio da solo in moto.

Per andare alla partenza prendo  tempo...ma altri prendono le fettucce e così ci ritroviamo subito “smarriti”...sarà un cattivo presagio?

Arriva Laura trafelata e si riprende a salire per la strada giusta ....la partenza è ancora in fase di “aggiustamento” e così si parte con un leggero ritardo rispetto all'orario canonico della 10.00. 
Nessun problema, ma il nostro caro Giove Pluvio è invece preciso e alle 00.00 decide di cominciare  “a calare le braghe”.

Parto sparato sulla prima e sulla seconda, mentre per la terza decido di salire ma in realtà dovevo stare in costa (forse ho letto male il percorso da seguire sulla carta e pensavo di andare alla 4).
Arrivo al percorso vita e alla casa...ho sbagliato devo scendere...la vedo in basso nell'avvallamento.
Risalgo per la successiva.
Si sale ancora e preso dall'entusiasmo e dalle gambe che girano a mille salgo troppo per accorgermi poi  che la lanterna è due curve di livello più in basso.

Ok oggi le gambe ci sono” mi dico” rallenta e gestisci meglio la gara che è ancora lunga”.

La 6 non capisco che se è meglio passare sopra sul bordo prato o stare in curva...decido per la curva e arrivo con un po di lentezza alla linea elettrica (disboscata) e alla lanterna nel verde.

La 7 prevede una tratta in costa per poi fare orientamento fine nei muretti...tutto bene, cambio di direzione e lanterna in basso vicina (il mio tallone d'Achille) che supero senza troppi ritardi.

Per la 9 salgo nell'avvallamento...ci sono... ecco il giallino, vado all'angolo e non trovo la lanterna? Dov'è? Rileggo la descrizione e la cartina, poi torno al rudere e rifaccio il punto..provo ad andare avanti e salgo per trovare la lanterna ai piedi del muretto di sassi....ma la descrizione dava angolo parete di roccia. (anche la faccia di Federico all'arrivo mi dice che forse non era stata messa nel posto giusto)
Qui ho perso almeno 2-3 minuti....ma dietro non vedo Massimo...almeno questo.

Alla 10 c'è un' altro trasferimento "lungo" e poi muretto in costa....vado basso e mi ritrovo vicino alla casa, ruoto di 180° e vedo la lanterna davanti a me.

La 11 è la mia  maledetta. E' qui che ho perso la gara: invece del sentiero comodo sopra la linea (la linea rossa copriva però l'attaccatura del sentiero) io decido di passare sotto la linea rossa e così mi ritrovo nei rovi e nel verde 3...aggiramento lungo e faticoso e poi la piana con tutti quei  muretti...che mi confondono.... 
Vedo Kris che mi viene incontro ma va ad  un'altra lanterna...eppure sono qui...i prati, il muretto, salgo sulla destra ed ecco la lanterna...

Scendo per andare alla 12 e incrocio Massimo che sta “vagando”...provo a rischiare e dare il tutto...leggo poco e corro tanto..

Sentiero di arresto e poi lanterna....ma non è la mia...cioè è la mia ma è la numero 16...e io devo andare alla 12!!!
Nel buio del bosco faccio fatica a capire dove devo andare...qual è il cerchietto della 12....mi sposto in curva e arrivo al rudere. 
Ok
Calma, stai concentrato.
Curva di livello, collina e lanterna....era meglio fare il sentiero.
Per la successiva (la 14) non voglio viaggiare ad azimut con la vegetazione “a sorpresa” che potrei trovare e riprendo così il sentiero (incrocio Biella ora si che sono messo male mi hanno preso tutti o quasi) passo vicino alla 15 per poi scendo alla 14.
Rifaccio la strada indietro e la 16 vado di memory visto che l'avevo già fatta.

La 17 è nel  verdino, scendo, prendo il sentiero, costeggio la linea elettrica, giro a destra lungo il sentiero e sbuco in un bosco bianco...ma non vedo la lanterna..guardo un po in giro e poi eccola un po imboscata nel  verde fitto.
Timbro e volo giù sul sentiero nel pratone, la 100 e l'arrivo.

Sono fra i primi ad arrivare e mi aspettano Federico Cancelli ( Delegato tecnico) e Luigi Penati (tracciatore).

Le prime parole e sensazioni sono molto di pancia:
non riuscivo a leggere i numeri e vedere i cerchietti e quindi non riuscivo a capire il percorso che dovevo fare (inteso come sequenza delle lanterne).

Le zone verdi e infestate dai rovi con evidenti graffi sono un altro punto che esce di getto, oltre naturalmente alla "ormai trita e ritrita" tabella  tempi FISO inadeguata e obsoleta.

Non sono ancora stati pubblicati gli split ma penso che la gara abbia avuto molti "campioni lombardi di M 50" nelle sue infinite lanterne...e alla fine ha premiato la gara regolare e precisa di Luca.

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